Comunicato diffuso dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana
Solidarietà con i compagni livornesi vittime della repressione!
36 indagati, 8 obblighi di firma, diverse perquisizioni per l'ennesima
inchiesta contro l'opposizione politica e sociale nel nostro paese.
Era il 30 novembre 2012. Una trentina di persone con bandiere No Tav
contesta pacificamente il comizio del segretario del PD Bersani, a
Livorno per le primarie del centro sinistra. La polizia interviene
caricando i manifestanti per bloccare la protesta.
Il giorno successivo, un presidio itinerante per il centro cittadino
indetto per denunciare gli eventi della sera prima viene caricato a
freddo e con violenza per impedire la manifestazione.
Di fronte a questa provocazione decine di passanti si uniscono ai compagni appena caricati.
Il 2 dicembre un migliaio di livornesi rispondono alla violenza della
questura, attraversando in corteo il centro cittadino in modo
comunicativo e determinato, dimostrando che la città tiene alta
la testa e non è disponibile ad accettare ulteriori provocazioni.
Tre mesi dopo la parola è passata alla magistratura che punta
sulla premeditazione costruendo un teorema che inscriverebbe i tre
giorni di lotta in un unico disegno. Sebbene le proposte dei PM di otto
arresti e sei detenzioni domiciliari siano state respinte dal Gip,
resta in piedi un apparato inquisitorio, che si fonda sulla
responsabilità collettiva, il concorso, la premeditazione.
In quest'operazione della magistratura c'è la volontà di
colpire chi ha osato contestare le scelte di un partito che, mutando
vesti e denominazioni, governa interrottamente la città di
Livorno dal dopoguerra.
C'è la volontà di colpire la solidarietà con il
movimento No Tav, un movimento sotto attacco perché resiste
all'imposizione violenta di un'opera inutile, perché ha reso
visibile il sistema di drenaggio di risorse pubbliche a fini privati,
che è la trama sottesa alle grandi opere.
Il messaggio è chiaro: chi reagisce ai soprusi della polizia finisce nel mirino della magistratura.
A Livorno come ovunque in Italia normali manifestazioni di piazza, i
picchetti degli operai o i blocchi delle strade delle popolazioni
resistenti, vengono trattati in termini di ordine pubblico.
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
esprime la propria solidarietà ai compagni livornesi, tra i
quali un compagno della Federazione Anarchica Livornese e due del
Collettivo anarchico libertario livornese. Invita inoltre tutti quanti
hanno a cuore le sorti della libertà ad esprimere
solidarietà e a battersi per far crollare la montatura.
La miglior risposta al moltiplicarsi delle operazioni repressive è nel moltiplicarsi ed estendersi delle lotte sociali.
La Commissione di Corrispondenza della FAI
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