Comunicato diffuso dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana
Comunicato della C.d.C.
Non si erano ancora spenti gli echi sui fatti di Goeteborg che la
stampa quotidiana metteva in rilievo l'attentato al treno Eurostar nei
pressi di Modena attribuito ad un "anarchico insurrezionalista". La
tragica fine del giovane metteva termine ad una speculazione che
preannunciava il clima di terrore che si sarebbe potuto verificare in
occasione dell'incontro del G8. Ma solo per un breve periodo,
perché dopo pochi giorni veniva reso noto un documento dei
servizi segreti italiani in cui si annunciavano presunti accordi di
"anarchici insurrezionalisti" di vari paesi europei per manifestazioni
violente a Genova il prossimo luglio. A parte la curiosa differenza,
cara agli apparati polizieschi di casa nostra, fra anarchici "buoni" e
anarchici "cattivi" che è chiaramente strumentale, non si
può fare a meno di notare che il clima di terrore è
alimentato dagli apparati repressivi dello stato. A Goeteborg la
polizia ha sparato ad altezza d'uomo con l'intenzione di uccidere; a
Genova, mentre si attendono i manifestanti, si fanno arrivare bare e
fiale di antigas nervino, si trasferiscono molti detenuti dalle carceri
di Marassi in altri luoghi e si ricerca all'interno dell'ospedale S.
Martino un ampio locale refrigerato per accogliervi le eventuali salme.
La C.d.C. della F.A.I., nel denunciare tutte queste manovre statali
tese a fornire una giustificazione preventiva delle loro azioni, invita
tutti i compagni alla massima vigilanza e a un sempre maggior impegno
nella lotta.
La C.d.C. della F.A.I. vuole inoltre far rilevare che la prassi del
Movimento Anarchico non è di aggressione, ma di confronto con la
"società civile", come è stato dimostrato anche di
recente alla manifesazione del 9 Giugno scorso a Genova, ove, in
assenza di provocazioni, i partecipanti hanno potuto propagandare
pubblicamente le loro valutazioni rispetto alle problematiche che
saranno all'o.d.g. della riunione del G8. La C.d.C. della F.A.I.
sottolinea tuttavia che confronto non significa compatibilità o,
peggio, accettazione di una struttura sociale fondata sulla violenza e
sullo sfruttamento e, infine, che il diritto di manifestare il proprio
dissenso verrà difeso in tutte le forme praticabili e in tutte
le occasioni.
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
[22-06-2001]
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