"Noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza." (E. Malatesta)

Comunicato diffuso dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana


IL FANTASMA DELL'ANARCHIA

La violenza e l'arroganza delle forze armate dello Stato ha ribadito a Genova (come pochi mesi fa a Goeteborg) quali siano le politiche della globalizzazione: alle emergenze sociali si risponde con la militarizzazione delle città.

La tragica fine di Carlo Giuliani segna il confine fra la violenza dei movimenti di protesta che si esercita contro le cose e la violenza degli Stati che si esercita contro le persone.

La canea reazionaria vuole scaricare sugli anarchici la responsabilità degli incidenti dimenticando ciò che è noto a tutti dopo mesi di bombardamento mass-mediatico: il movimento chiedeva l'annullamento del vertice G8, il disarmo della polizia, la libertà di manifestare in città senza riconoscere le barriere che delimitavano il deserto della politica separandolo dalle moltitudini della protesta.

Il 19 e il 20 luglio gli anarchici sono stati presenti in modo plurale e molteplice nelle manifestazioni di piazza. A fianco dei migranti e per la libertà di movimento delle persone il 19, a fianco dei lavoratori nella denuncia delle politiche antiproletarie messe in atto dalla globalizzazione il 20.

Il governo italiano si è assunto il compito, con piglio manageriale, di mettere in campo le sue forze armate per contenere il conflitto sociale che il capitale globale produce quotidianamente.

La forza del movimento di protesta ha messo a nudo l'agenda politica degli otto grandi criminali. Il precipitare degli eventi ha indotto i potenti della terra a lavarsi le mani lorde di sangue con una manciata di dollari. Di fronte alle decine di migliaia di persone che scendevano in piazza il sistema massmediatico, i comunicati del governo e delle istituzioni, esaltavano le logiche della violenza e dell'emulazione della guerra. La campagna degli allarmi bomba esaltava la logica dello scontro militare.

Venivano cancellate le manifestazioni di massa come quella dei quindicimila lavoratori che hanno sfilato per le vie del ponente nella giornata dello sciopero generale contro il G8. Come già emergeva nei giorni scorsi e come era nella preoccupazione di molti, le scelte adottate per contenere la protesta hanno provocato vittime. Carlo Giuliani morto, una ragazza in fin di vita, un giornalista grave, centottanta feriti "ufficiali".

Gli anarchici denunciano la responsabilità dello Stato nella produzione di violenza. La violenza delle potenze statali ed economiche non potrà annullare aspirazioni di libertà e giustizia sociale che si sono espresse.

Ancora una volta ribadiamo come il G8 deve essere annullato, come la libertà di manifestazione non debba essere messa in discussione, come le politiche del dominio espresse dalle istituzioni internazionali debbano essere fermate.

Commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana

[21-07-2001]



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