Comunicato diffuso dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana
CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DEL DISSENSO, SOLIDARIETÀ AI PERQUISITI
La mattina di mercoledì 24 settembre i carabinieri si sono
presentati alla porta di qualche decina di persone, militanti politici
o cittadini comuni, con un mandato di perquisizione firmato dalla
procura di Genova. Fra questi, un militante della Federazione Anarchica
Italiana, di Carrara, ed un altro compagno anarchico di Querceta. Dal
foglio di perquisizione di quest'ultimo il motivo risulterebbe essere
la ricerca di "prove" di presunti "collegamenti" fra le persone in
questione ed attentati avvenuti negli ultimi due anni a tralicci
elettrici ed impianti sciistici, che gli inquirenti ricondurrebbero
alla figura di Marco Camenisch (cosa già di per sé
assurda, perché egli è rinchiuso da oltre un decennio in
una galera svizzera). Allo scopo sono stati sequestrati materiali
pericolosissimi come computers, agende e videogiochi per bimbi.
La Commissione di Corrispondenza della FAI, nell'esprimere piena
solidarietà ai compagni rimasti vittime di tali sgradite
attenzioni, denuncia l'ennesimo episodio di intimidazione poliziesca e
giudiziaria, con annessa l'ennesima montatura, che colpisce persone la
cui unica colpa è di essere attivi nelle lotte sociali,
sindacali, antirepressive, ambientaliste, nel loro
territorio, con una lunga attività militante pubblica.
Non è certo da oggi che agitando lo spettro del "terrorismo", si
tenta di intimidire e isolare chi esprime dissenso. Ma noi sappiamo, e
lo ribadiamo per l'ennesima volta, che terrorista è lo Stato,
che manda in giro per il mondo i suoi assassini in divisa a fare le
guerre per il potere e per il petrolio, che per le strade delle sue
città fa manganellare, gasare, torturare e perfino uccidere chi
scende in piazza per manifestare le sue idee: non abbiamo dimenticato
gli orrori del g8 a Genova, e non possiamo fare a meno di notare che i
giudici mandanti di questa montatura, Canepa e Canciani, sono gli
stessi che stanno conducendo le indagini contro i "no global", nel
tentativo di coprire le responsabilità delle cosiddette forze
dell'ordine nelle aggressioni ai manifestanti, nei macelli di Bolzaneto
e della scuola Diaz, nell'assassinio di Carlo Giuliani.
Ma i militanti e le militanti della Federazione Anarchica Italiana
hanno alle spalle una lunga storia durante la quale non si sono
mai fatti intimidire, e hanno continuato, come continuano
tutt'oggi, a portare avanti quotidianamente il loro lavoro sociale,
dispiegato alla luce del sole, con metodi antiviolenti, nelle strade,
nelle piazze, nei quartieri, nei posti di lavoro, per affermare con la
pratica della solidarietà di classe e dell'autogestione il
nostro progetto della società dei liberi e degli uguali, fondata
sull'internazionalismo e sul comunismo anarchico.
Reggio Emilia, 24/9/03
La Commissione di Corrispondenza della FAI
[24-09-2003]
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