Comunicato diffuso dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana
STRAPPARE LE RADICI DELL'ODIO
Vogliamo esprimere il nostro dolore e la nostra rabbia per la morte di
Nicola Tommasoli, ammazzato da una squadraccia di cinque neonazisti
veronesi. Questa aggressione feroce e brutale non va considerata
né un episodio isolato, né un incidente di percorso. Si
tratta, invece, del naturale frutto dell'odio che oggi il paese
raccoglie dopo decenni in cui sono stati cosparsi a piene mani i semi
avvelenati del razzismo, dell'intolleranza, della discriminazione, del
revisionismo antiresistenziale, dell'attacco ai valori
dell'antifascismo e della libertà.
Questi giovani nazisti veronesi - così come fanno i loro
omologhi in tutto il paese - erano soliti picchiare e intimidire
immigrati, omosessuali, trans, lesbiche, attivisti antifascisti o anche
solo cittadini comuni identificati come di sinistra o "diversi" per il
modo di vestire o per l'accento meridionale.
La violenza che ha stroncato la vita del giovane Tommasoli è
stata lucidamente perpetrata da noti picchiatori, figli della borghesia
veronese e abituali frequentatori di ambienti ascrivibili al
neofascismo veneto, un ambiente nutrito, cresciuto e protetto in un
contesto sociale e politico in cui le parole d'ordine di odio nei
confronti delle minoranze sono pane quotidiano.
Verona, città storicamente infestata dalla peste bruna e
asfissiata dall'integralismo cattolico, è amministrata dal
leghista Tosi, un personaggio che oggi stigmatizza maldestramente
quanto avvenuto ma che è assolutamente noto non solo per le sue
continue dichiarazioni razziste ma anche per aver partecipato alle
adunate anti-immigrazione dei nazifascisti venendo da questi appoggiato
durante la campagna elettorale.
D'altra parte, Verona è ormai una città blindata dove le
politiche dell'amministrazione comunale sono improntate alla
repressione della libera fruizione degli spazi urbani o alla
criminalizzazione degli stili di vita non omologati al punto che si
può finire in galera se si beve una birra per strada. E dove non
intervengono le forze dell'ordine, il testimone securitario passa alle
ronde padane e agli squadristi tricolori. Riguardo all'omicidio di
Verona, il mondo dei partiti si è distinto, ancora una volta,
per dichiarazioni di maniera che - in alcuni casi - hanno tradito una
malafede inequivocabile: ad esempio, il commento di Gianfranco Fini -
neopresidente della Camera dei deputati - secondo il quale le
contestazioni alla Fiera del libro di Torino sarebbero più gravi
dell'omicidio di Verona, dimostra la naturale tendenza dei fascisti in
doppiopetto a minimizzare e condonare le azioni assassine della loro
manovalanza distraendo l'opinione pubblica dal merito delle questioni.
Questo vile massacro costituisce, invece, un richiamo essenziale a
tutti gli antifascisti e a tutti coloro i quali credono nella
libertà e nell'uguaglianza. Il dilagare della violenza
squadrista in tutto il paese e la crescita esponenziale di formazioni
fasciste sono tutti fenomeni che osserviamo e contrastiamo da tempo ma
che oggi paiono oltre modo insopportabili e pericolose.
È di vitale importanza riconquistare la sicurezza e la
libertà di poter vivere in città in cui non si abbia
paura di essere aggrediti dai razzisti: è necessario
riconquistare le scuole, i quartieri, i luoghi di lavoro e aggregazione
contrastando - metro per metro - la sottocultura dell'odio fascista e
rilanciando pratiche concrete di solidarietà, di recupero dei
valori autentici dell'antifascismo in maniera chiara, senza compromessi
e ambiguità, rimettendo in circolo le tante energie positive che
in tutto il paese nascono dalle lotte per la libertà e i
diritti, contro ogni sopraffazione, contro l'arroganza del potere,
contro la falsità dei vigliacchi che vorrebbero farci tornare
indietro nel buio della storia.
È per questo che facciamo appello a tutti i libertari per
sostenere e partecipare al corteo che le realtà antifasciste,
antirazziste e antisessiste della città di Verona stanno
organizzando per il prossimo 17 maggio per ribadire che non c'è
e non deve esserci alcuna agibilità per chi si fa portatore di
ideologie e pratiche assassine e totalitarie come quelle nazifasciste.
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI
cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org
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