Comunicato diffuso dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana
I MORTI NON SONO TUTTI UGUALI
Se abbiamo una certezza nella tragica vicenda della strage di Piazza
Fontana di quarant'anni fa è che essa fu concepita, organizzata
e attuata dallo Stato italiano, dai suoi servizi segreti e dalla
manovalanza fascista. Decenni di processi farsa, di menzogne spudorate,
di persecuzioni di innocenti non sono riusciti ad occultare una
verità ormai acquisita dal popolo italiano più
consapevole, una verità che nessun regime riuscirà mai ad
occultare, anche in tempi come i nostri caratterizzati da rigurgiti
fascisti, da istanze golpiste più o meno mascherate e da un
razzismo crescente che rimanda al periodo più buio del regime
mussoliniano. L'iniziativa del Presidente della Repubblica di celebrare
la data del 9 Maggio come giornata dedicata alla memoria di tutte le
vittime del terrorismo e delle stragi, sintetizzata dalla presenza al
Quirinale delle vedove del commissario Calabresi e del compagno
Pinelli, sembra alla Federazione Anarchica Italiana e - riteniamo - a
tutti gli anarchici di lingua italiana, iniziativa grave, ambigua e
gratuitamente autoassolutoria per lo Stato e le sue istituzioni, anche
se in qualche modo e per la prima volta si adombra, ufficialmente, la
mano omicida dietro la defenestrazione del compagno Pinelli. Non vi
è dubbio, infatti, che nella strage di Piazza Fontana e in tutte
le altre stragi che insanguinarono dopo di essa la Penisola, vi furono
vittime e carnefici: delle vittime rimangono le lapidi e il ricordo
straziante dei sopravvissuti; dei carnefici si sono perse le tracce,
soprattutto per la complicità degli organi giudiziari e
repressivi dello Stato. In questa situazione nella quale grande assente
è la verità dei fatti, che dovrebbe essere ratificata in
modo chiaro e inoppugnabile con l'individuazione e la condanna degli
assassini e dei loro mandanti e con la scelta di campo non generica
né consolatoria delle istituzioni, ci sembra francamente
improponibile il richiamo a una riconciliazione che premierebbe ancora
una volta i carnefici e lascerebbe non pacificata la memoria delle
vittime. La Commissione di Corrispondenza della FAI, nel rispetto
dovuto al dolore individuale di chi in quegli anni terribili ha perduto
un congiunto o una persona cara, intende decisamente dissociarsi da
ogni tentativo di seppellire con celebrazioni di facciata un periodo
storico cruciale per le sorti del Paese e ancora tutto da rivisitare in
termini di verità.
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI
Palermo, 08/05/2009
cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org
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