Mozioni e documenti della Federazione
Anarchica Italiana
Mozioni approvate dal XXVII Congresso nazionale della FAI, Roma 6-9 gennaio 2011
Il XVII Congresso della F.A.I. ritiene ricco e artricolato il dibattito
sia a livello congressuale sia di documenti precongressuali, lo
assume in pieno e intende valorizzarlo ulteriormente ritenendo che
sarebbe sminuito in una breve mozione congressuale.
Decide perciò di proseguire il dibattito indicendo quattro convegni sui seguenti temi:
1) Cause e significato della crisi e sue conseguenze sul corpo sociale e sui lavoratori
2) Antimilitarismo, antirazzismo, lotte studentesche, lotte
territoriali, mondo del lavoro.... riflessione sulla
conflittualità sociale e sul ruolo della F.A.I. nelle lotte
3) L'immaginario sociale: riflessione sulla rottura dell'ordine ssimbolico e la rottura dell'ordine materiale
4) La rivoluzione: riflessione sulla trasformazione sociale.
Il congresso dà quindi mandato alla Commissione di
Corrispondenza, sentiti i gruppi e le individualità federate,
riguardo all'organizzazione tecnica dei convegni
L'URGENZA DELL'ANARCHIA
Mani maciullate, volti ustionati e criminalizzazione del Movimento
anarchico. A tanto ammonta il bottino dell'ennesima, miserabile,
campagna di ordinaria provocazione. Il copione di sempre viene
rispettato con stolida puntualità. Quando il conflitto sociale
si alza, mentre la classe politica si dibatte nelle sue molte miserie e
lo scollamento tra istituzioni e paese reale si fa sempre più
evidente, le fiammate che più di tutte fanno comodo al potere
sono quelle dei pacchi esplosivi inviati in busta chiusa. Lo scorso
marzo c'era andato di mezzo un lavoratore delle poste. Pochi giorni fa,
a dicembre, sono rimasti menomati due addetti alla corrispondenza delle
ambasciate svizzera e cilena a Roma. Nell'esprimere a entrambi la
nostra solidarietà, ricordiamo che uno dei due feriti è
un compagno attivo nella ex Lavanderia Occupata di Roma.
Queste imprese sono compiute appropriandosi dell'acronimo della
Federazione Anarchica Italiana – FAI – che, invece, ha una tradizione
di lotte concrete e a viso aperto per la reale liberazione di ogni
essere umano da ogni potere.
D'altra parte, pur non sapendo da chi siano fatte, sono le azioni che
qualificano chi le compie, e la sedicente “federazione anarchica
informale - FAI”, nata – o forse creata – solo qualche anno fa, si
qualifica da sola: non è da anarchici colpire nel mucchio; non
è da anarchici sfuggire alle proprie responsabilità
nascondendosi dietro un nome che è di altri; non è da
anarchici praticare la violenza colpendo gli innocenti e con una logica
intrinsecamente autoritaria e avanguardistica.
Il gioco è scoperto, e lo avevamo capito sin dall'inizio: si
tenta di coinvolgere il movimento libertario in operazioni funzionali
all'azione repressiva indiscriminata dei governi e che oggettivamente
si sommano alle provocazioni che lo Stato mette in atto per
criminalizzare il dissenso. Grazie a queste trovate incendiarie, lo
Stato italiano e i fautori dell'ordine costituito tornano a giocarsi la
carta della “emergenza terrorismo”: il modo migliore per lasciare
marcire in galera i detenuti politici e mantenere vivo e vegeto il
sistema di dominio. Quando scoppiano le bombe, infatti, è la
gente comune che comincia ad avere paura. E quando si ha paura si
è meno disposti a desiderare una vita diversa e a mettersi in
gioco.
Eppure, la gravità della situazione in cui versa l'Italia (in un
contesto planetario) merita uno sforzo in termini di analisi e di
intervento politico che non possono essere disattesi, e che hanno
bisogno del massimo grado di impegno e responsabilità
rivoluzionari. Sono tante e urgenti le sfide da affrontare: la ferocia
dell'attacco sferrato dal capitalismo contro il mondo del lavoro; la
dilagante repressione portata avanti dallo Stato nei confronti
dell'opposizione sociale; l'insostenibile violenza usata dal potere per
schiacciare le categorie più esposte alla precarietà e
all'impoverimento; l'insopportabile militarizzazione dei territori in
un'ottica di guerra interna ed esterna; il pervasivo controllo sociale
in un orizzonte orwelliano di restringimento della libertà; la
continua ingerenza del potere clericale nelle dinamiche sociali; la
devastante opera di sfruttamento e distruzione delle risorse naturali e
dell'ambiente; e molto altro ancora.
Di fronte a tutto questo, il Congresso della Federazione Anarchica
Italiana è consapevole di quanto sia difficile vivere in un
mondo intriso di autoritarismo dove il modello culturale che domina le
esistenze di tutti è plasmato sull'egoismo e la sopraffazione,
sulla disuguaglianza e la discriminazione. Tuttavia, e proprio in
ragione dell'urgenza dell'Anarchia come opzione praticabile e
umanamente sostenibile per far fronte all'abbrutimento in cui il
sistema ci mortifica, il Congresso della FAI ribadisce e rilancia
l'impegno costante all'interno dei conflitti e delle lotte reali: per
promuovere e sviluppare percorsi concreti di autogestione e
autorganizzazione attraverso l'azione diretta e senza deleghe; per
diffondere i valori e le pratiche di libertà e
solidarietà in tutti i contesti del vivere comune, sempre dalla
parte degli oppressi e contro gli interessi di chi detiene il potere
politico ed economico; per la liberazione di tutta l'umanità
dalla schiavitù dello stato e del capitalismo.
Viva la F.A.I.!
Viva l'Anarchia!
Il XXVII Congresso della Federazione Anarchica Italiana – FAI
Roma, 6/7/8/9 gennaio 2011
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