Comunicato diffuso dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione
Anarchica Italiana
Fuori dalla gabbia
Lacrime e sangue. Le lacrime le ha messe Fornero, il sangue lo
verseranno i pensionati italiani. Questa la sostanza dell'ottava – ma
non è detto che sia l'ultima! – manovra economica fatta dal
governo italiano da luglio ad oggi.
Quello di Monti è un altro boccone avvelenato servito alla povera gente.
Da anni il lavoro è diventato una roulette russa: i lavori
precari, malpagati, pericolosi, in nero sono diventati la regola per
tutti.
Chi si fa ricco con il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno.
I padroni si sentono forti e passano all'incasso di quel che resta di
garanzie, libertà, salario. Un macello che gronda sangue.
L'uscita di Fiat da Confindustria e la rescissione dei contratti, per
cercare di estendere a tutti il modello Pomigliano dimostrano che, se
non si inverte la rotta, non ci sarà freno alla corsa
all'incasso di chi lucra sulla vita di tutti.
Hanno fatto un governo di "tecnici". La politica fa un passo indietro e
si affida a chi, per lavoro, sa far funzionare bene il sistema di
sfruttamento ed oppressione nel quale siamo forzati a vivere.
Un militare per fare la guerra fuori casa, un prefetto per la guerra in
casa, un po' di banchieri per imporre le ricette dell'Europa e del
Fondo Monetario Internazionale. E la chiesa cattolica benedice un
esecutivo tecnico ma di osservanza vaticana.
Il partito unico che ci ha governato, in un'alternanza che mutava i
nomi sulle poltrone, ma non la sostanza, oggi è finalmente unito
nello stesso governo, sostenuto insieme da Bersani e Berlusconi.
La musica che ci sta suonando Monti è la stessa che abbiamo
ascoltato negli ultimi vent'anni. Con una marcia in più,
perché mai maggioranza è stata più solida.
Il governo Monti è animato da un vero odio di classe verso la
maggioranza della popolazione ed in particolare verso i lavoratori
dipendenti ed i pensionati.
Dicono che non ci sono soldi. Mentono. I soldi per le guerre, per le
armi, per i preti, per le grandi opere inutili li trovano sempre.
Tutti, o quasi, plaudono. Chi non si piega alla ricetta è indicato come traditore della causa comune.
Le favole sul paese che oggi "arretra" e domani "avanza" servono ad
alimentare l'inganno che tutti, sfruttati e sfruttatori, sono sulla
stessa barca, che si vince o si perde assieme. Peccato che quella barca
sia una galera: qualcuno incatenato ai remi, qualcun altro a battere il
tempo, altri ancora a dirigere la baracca. Sopra a tutti chi resta a
terra e si limita ad incassare.
Quando le cose vanno male i ritmi al remo aumentano e il pane viene
razionato: chi non ce la fa, chi protesta, chi cerca di spezzare le
catene viene gettato a mare. La barca deve andare avanti, costi quel
che costi, l'importante è che a pagare siano sempre i galeotti
condannati a vogare per i padroni.
Lo sciopero di bandiera, proclamato da CGIL, CISL, UIL perché si
deve ma senza reale intenzione di dare una spallata alla manovra
imposta da governo e padroni, non cambia la realtà delle cose. I
sindacati di Stato fanno il loro lavoro: incanalare e rendere
inoffensivo il conflitto, mantenendosi in equilibrio instabile tra
concertazione e complicità.
Cambiare la rotta è possibile.
Il capitalismo e lo Stato hanno mostrato in pieno il loro vero volto di
produttori di miseria, umiliazione e morte per il 99% della
popolazione: continueranno così finché, con la lotta e la
costruzione di percorsi alternativi fuori e contro lo Stato, non
riusciremo a modificare i rapporti di forza. Dobbiamo uscire dalla loro
gabbia, costruendo percorsi di lotta e di autogestione, in vista di
un'altra società, ugualitaria e libertaria, senza classi e senza
Stato.
Federazione Anarchica Italiana
Commissione di Corrispondenza
cdc@federazioneanarchica.org
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