Mozioni e documenti della Federazione
Anarchica Italiana
Mozione approvata dal Convegno nazionale della FAI, Milano 21-22 marzo 2015
APPELLO ALLA MOBILITAZIONE "NO EXPO" - MILANO 2015
Il Primo Maggio, giornata di lotta e di festa della classe lavoratrice,
sarà in questo 2015, la giornata inaugurale della massima
espressione del paradigma capitalistico del XXI secolo: la fiera
espositiva Expo prende il via.
Expo non è una semplice fiera, un'esposizione delimitata nel tempo e
nello spazio. Expo 2015 travalica qualsiasi funzione storica, ha natura
invasiva e si erige a modello, a paradigma di un sistema sociale
caratterizzato da un progressivo e inarrestabile processo di
privatizzazione. Privatizzazione che parte dalle speculazioni sui
terreni su cui si erigono i padiglioni della fiera internazionale, si
estende in modo tentacolare a vaste zone della metropoli riproducendo
meccanismi di espropriazione a discapito di settori sempre
maggiori di popolazione proletaria soggetta a violenti sgomberi coatti.
Expo è massima espressione di cosiddetta "grande opera", ovvero
drenaggio di soldi pubblici a solo vantaggio di soggetti privati gestori
di una devastante e inutile rete veicolare e di viabilità all'insegna
di cemento e catrame. La rete stradale e autostradale lombarda
modificherà in modo irrimediabile il paesaggio extraurbano della
regione.
Il sistema capitalistico, nella sua mortifera corsa devastatrice, ha
però anche bisogno di ripulirsi l'immagine - non certo la coscienza di
cui è privo - ed è per questo motivo che Expo e la stragrande
maggioranza di Paesi e aziende multinazionali presenti, per questa
edizione giocano la carta dell'alimentazione con toni e slogan
propagandistici relativi alla volontà e capacità di nutrire l'intero
pianeta.
Ne scaturisce la volontà di rappresentare un mondo pacificato
all'interno del quale, nel rispetto delle gerarchie strutturali, possano
convivere modalità di produzione e consumo spacciate un tempo come
alternative le une alle altre, ma in realtà solo concorrenti nello
stesso mercato capitalistico. Vi è quindi la possibilità di vedere
multinazionali come Monsanto - maggiore responsabile di produzioni
alimentari ogm - con aziende fautrici del cosiddetto mercato biologico.
Mc Donald's e Nestlé a braccetto con Slow Food.
In questa sorta di villaggio globale i vari conflitti e contraddizioni
devono essere banditi e in primis quella relativa a capitale e lavoro.
I processi realizzativi e di gestione dell'evento nei suoi sei mesi
devono essere laboratorio di sperimentazione legislativa e giuridica di
forme di lavoro schiavizzanti. Con accordi padronali, istituzionali e
sindacali si sancisce la volontà di rendere completamente asservita a
logiche di mercato - con i suoi tempi e spazi - la figura del singolo
lavoratore. Lavoratore che non è più, nella sua forma contrattuale,
anche soggetto collettivo ma bensì soggetto atomizzato, separato, in
rapporto individuale asimmetrico con il proprio datore di lavoro, nella
fattispecie, rappresentato da una agenzia di caporalato interinale
incaricata di effettuare selezioni in cui, primo requisito richiesto è
la propria capacità di resilienza ovvero l'adattamento alle mutevoli
condizioni richieste. Il lavoro quindi non è più considerato nella sua
dimensione di scambio di vendita di prestazione d'opera in cambio di
adeguato salario: con la scusa di opportunità formative attraverso
collaborazioni volontarie, di stages, ecc. si torna a forme di
schiavitù, il lavoro senza salario.
Un esercito di forza lavoro gratuito quindi anche richiesto e ottenuto dal mondo della formazione scolastica ed universitaria.
Questi, molto brevemente ed in sintesi, solo alcuni dei motivi per cui
ribadiamo il nostro rifiuto e contrarietà allo svolgimento di Expo 2015.
Un rifiuto e contrarietà che non si dovrà esaurire nel contrasto alle
giornate inaugurali, ma che sia capace di disegnare un percorso altro
rispetto ai diktat socio economici del sistema.
Partire da queste giornate di maggio con la propensione ad
interconnettere, a saldare tra loro, i vari scenari di conflitto
sociale: la lotta intransigente contro la devastazione ambientale con
quella della salvaguardia del diritto ad un lavoro e ad un reddito
degno. La volontà di anteporre una modalità di formazione dei saperi
libera e critica a quella asservita alla logica d'impresa così come oggi
si delinea nel mondo della scuola e dell'università, con la volontà di
ridisegnare modelli di relazione sociale alternativi a quelli imposti da
culture religiose, patriarcali, gerarchiche e autoritarie.
Le anarchiche e gli anarchici della FAI invitano pertanto le
realtà federate a dare la massima diffusione alle iniziative di
opposizione all'Expo 2015, sia nelle e iniziative locali del Primo
Maggio che in occasione dei vari appuntamenti previsti a Milano:
corteo studentesco nazionale del 30 aprile; giornata di lotta
internazionalista del 1 maggio con un corteo pomeridiano comunicativo in
centro, attraverso i simboli esemplificativi della natura
predatrice e sfruttatrice di Expo; nei due giorni successivi azioni
dirette di blocco e contrasto all'apertura ufficiale della
kermesse; proposte di mobilitazione nei mesi successivi decise in
modo assembleare.
Il convegno nazionale della Federazione Anarchica Italiana - Milano 22 marzo 2015
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