"Noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza." (E. Malatesta)
Ancora una volta la tornata elettorale pretende di narcotizzare le lotte e le mobilitazioni
imponendo il principio della delega e della rappresentanza legittimando chi fa della politica
l'esercizio di una professione volta a confermarre il dominio e lo sfruttamento.
Ancora una volta la campagna elettorale di questi mesi vede le principali forze politiche
porre sul tavolo le stesse proposte: leggi liberticide, politiche razziste, l'aumento della
repressione e della divisione tra gli sfruttati, il tutto giustificato agitando lo spauracchio
della sicurezza e della criminalità.
Questa campagna terroristica si è sviluppata in modo costante negli ultimi dieci anni ed è
stata portata avanti da tutti i principali schieramenti politici e dai grandi gruppi editoriali
nazionali e locali che rispondono agli interessi dei loro padroni. Quelli che ora si lamentano
a gran voce di "populismo" e xenofobia sono gli stessi che hanno alimentato il razzismo.
Gli ultimi governi hanno approvato ulteriori restrizioni alle libertà come ben dimostrato
dalla legge Minniti-Orlando.
L'origine della diffusione del razzismo a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e che
grandissima parte ha avuto nella definizione delle parole d'ordine di questa campagna
elettorale si situa nelle politiche criminali portati avanti dal governo Gentiloni: i morti
nel deserto e i morti in mare causati dalle decisioni dei governi europei hanno la stessa
valenza degli attacchi terroristici compiuti dalle organizzazioni fasciste e reazionarie.
Anche formazioni che si spacciano come nuovi soggetti politici, riproponendo la frusta e
fallimentare forma del "partito dei movimenti", sono costituite da soggetti che in passato
hanno votato le leggi che hanno dato il via alla macelleria sociale come il pacchetto Treu,
i tagli della tassazione sui profitti aziendali e finanziari e hanno appoggiato il finanziamento
della guerra in Afghanistan e Iraq.
Le successive riforme del diritto del lavoro, l'inasprimento della legislazione antisciopero,
le partecipazioni a missioni belliche e le ulteriori riforme delle pensioni non sono altro che
le figlie di queste precedenti decisioni a cui i "partiti dei movimenti" hanno attivamente partecipato.
Soggetti che si presentano come alternativi al sistema vigente, nati in contrapposizione alla "casta",
si sono, come prevedibile, perfettamente integrati nel sistema che criticavano. Si sono distinti nei
governi locali per aver condotto politiche antiproletarie nel solco di quanto è avvenuto a livello
europeo negli ultimi anni e per avere aderito e promosso in modo entusiasta la campagna razzista.
L'aumento costante dell'astensionismo negli ultimi anni è il segnale di una profonda disaffezione
verso i meccanismi parlamentari che siamo convint* che possa trasformarsi in un movimento di lotta
sociale che sappia ribaltare radicalmente i rapporti di forza.
Laddove si sono dati dei movimenti di lotta, in ambito sindacale come nella difesa dei territori,
si è dimostrato che le pratiche dell'azione diretta, del mutalismo e della solidarietatà tra gli
sfruttati sono le uniche in grado di portare a dei risultati significativi.
Convegno Nazionale della Federazione Anarchica Italiana
Reggio Emilia, 17 febbraio 2018
Le compagne e i compagni della FAI riuniti in convegno a Reggio Emilia sostengono
la giornata di sciopero dell' 8 Marzo promosso a livello internazionale dal movimento
NonUnaDiMeno.
La lotta contro la discriminazione di genere è elemento fondamentale della progettualità e
della pratica di chi vuole costruire una società libera dal dominio e dallo sfruttamento.
La giornata dell'8 Marzo caratterizzata dallo sciopero globale e internazionale assume
grande valenza rivendicativa configurandosi come rottura dal lavoro produttivo e riproduttivo
e rappresentando un momento forte di lotta caratterizzata dall'autodeterminazione.
Su questo sciopero si vuole esercitare la violenza elettorale; le elezioni del 4 Marzo
impongono limitazioni forti alla libertà di sciopero escludendo vari settori di lavoratrici
e lavoratori.
La forza e l'autonomia politica di questa e di altre mobilitazioni portate avanti da
movimenti di base non devono essere indebolite ne dalla macchina elettorale ne dai meccanismi istituzionali.
Sosteniamo e pratichiamo lo sciopero dell'8 Marzo.
Invitiamo tutte le compagne e i compagni a partecipare alle mobilitazioni che si svolgeranno in tutta italia.
Convegno Nazionale della Federazione Anarchica Italiana
Reggio Emilia, 17 febbraio 2018
Il Convegno Nazionale della F.A.I. di fronte all'incremento delle missioni militari
italiani all'estero con l'approvazione dei nuovi interventi bellici in Africa, avvenuta
nel silenzio mediatico il 17 gennaio scorso alla Camera, decide di avviare una campagna
antimilitarista per dare maggior forza alle iniziative già sostenute dai gruppi locali.
Con le nuove missioni militari saranno inviate truppe in Libia, Niger, Tunisia e in altri
paesi africani, in questo modo il governo italiano con una nuova strategia militare entra
ufficialmente nel confronto tra potenze imperialiste per la spartizione neocoloniale del
continente africano.
Il Convegno Nazionale della F.A.I lancia una settimana di lotta dal 10 al 18 marzo
contro i nuovi interventi militari in Africa, che vanno ad inserirsi nella politica
di guerra che lo stato italiano sta conducendo in differenti aree geografiche con
l'impegno di migliaia di soldati.
Convegno Nazionale della Federazione Anarchica Italiana
Reggio Emilia, 17 febbraio 2018
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