"Noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza." (E. Malatesta)
Idy Diene, venditore ambulante di origine senegalese di 53 anni, è stato ucciso da
un italiano a colpi di pistola a Firenze il 5 marzo. Per l'assassino gli inquirenti
escludono motivi razzisti o fascisti, come già è successo troppo spesso recentemente in
circostanze simili.
Atti terroristici come questo avvengono dopo mesi di menzogne razziste su cui i partiti
hanno centrato la propria campagna elettorale, alimentando la xenofobia e additando gli "immigrati"
come causa del disastro sociale che quegli stessi partiti hanno creato con politiche di rapina,
oppressione e sfruttamento. Nella propaganda elettorale, così come tutti i giorni sui posti
di lavoro, nell'accesso ai servizi e negli spazi delle città, la vita di chi è originario
di altri paesi vale sempre di meno. È il risultato delle elezioni, è il risultato della
violenza e del razzismo che il Governo, i partiti e le classi privilegiate hanno imposto
nella società negli ultimi anni, è il risultato della campagna mediatica condotta dai grandi
gruppi editoriali nazionali e locali attraverso i mezzi d'informazione. Per questo,
indipendentemente da ciò che può aver mosso la mano di chi ha sparato, si tratta di un
omicidio razzista, come ha sostenuto la stessa comunità senegalese.
Per questo il 5 marzo molti sono scesi in piazza, i media ufficiali hanno cercato di
demonizzare la protesta per i toni abbastanza forti con cui si è espressa nel centro-vetrina
di Firenze, e il sindaco Nardella ha condannato le manifestazioni confermando la linea
autoritaria e razzista ormai rappresentata dal PD. I toni però erano conseguenti alla
gravità del fatto, avvenuto in un contesto come quello attuale e in una città che aveva
già visto un episodio simile pochi anni fa, quando il fascista di CasaPound Casseri uccise
due persone originarie del Senegal e ne ferì altre due. I media hanno parlato di "fioriere
antiterrorismo" divelte dai partecipanti al corteo di protesta del 5 marzo per l'assassinio
di Diene, alludendo alla pericolosità di chi protestava per nascondere l'unico vero terrorismo
che si è verificato in Italia, quello xenofobo, fascista e leghista.
Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai familiari e agli amici di Idy Diene, alla popolazione
senegalese di Firenze e a tutte le persone che quotidianamente subiscono gli effetti delle
politiche razziste del governo.
Sosteniamo coloro che in questi giorni a Firenze e altrove stanno scendendo in piazza
contro la violenza razzista, contro le strumentalizzazioni istituzionali.
Altri Comunicati della Commissione di Corrispondenza
web-fai@federazioneanarchica.org