"Noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza." (E. Malatesta)
Con il dispiegamento
di una vera e propria truppa di occupazione nel quartiere Aurora di
Torino dall'alba del 7 febbraio è iniziata un'operazione repressiva
che ha portato all'arresto di 6 compagne e compagni e allo sgombero
dell'occupazione anarchica Asilo, dopo oltre 30 ore di resistenza sul
tetto dell'edificio.
Lo sgombero dell'Asilo occupato
avviene mentre è in corso un attacco a tutti gli spazi autogestiti e
conflittuali, e più in generale a tutte le occupazioni. L'attuale
governo ne ha fatto un punto del proprio programma, ha previsto un
"piano sgomberi" e, in linea con i governi precedenti, ha
inasprito le pene per occupazione con nuove leggi repressive. Questi
provvedimenti sono stati giustificati come difesa della proprietà
privata, la cui violazione è considerata "eversiva".
L'attuale
società è incapace di soddisfare il bisogno di casa: il regime
della proprietà privata ha portato a case senza persone e persone
senza casa. Grazie alla proprietà privata, pochi sfruttatori godono
di tutta la ricchezza sociale, mentre la gran massa delle persone è
privata della proprietà di quella stessa ricchezza che hanno creato.
L'occupazione dell'Asilo ha ridato vita e godimento collettivo a un
immobile abbandonato, come spesso accade. Con lo sgombero le
istituzioni, locali e nazionali, riportano quell'immobile al degrado
e all'abbandono, in attesa di metterlo a disposizione di amici
speculatori.
Le accuse a carico delle arrestate e degli
arrestati sono legate anche alle lotte contro i Centri di Permanenza
per il Rimpatrio, lager per migranti che non sono in regola con i
documenti. Una lotta importante oggi perché l'internamento e la
segregazione sono gli strumenti più pericolosi che i governanti
mettono in campo per dividere gli sfruttati. Si usano ancora una
volta accuse di reati associativi e di terrorismo per cercare di
mettere a tacere queste lotte.
L'accusa di associazione
sovversiva (art. 270 cp) è erede di uno dei più vecchi strumenti
utilizzati dai governi per colpire chi lotta per un mondo senza
governi e senza padroni. Sono reati creati appositamente per la
repressione politica più bieca. Questi sono fondati sulla
mistificazione che presenta la sovversione come iniziativa di un
gruppo più o meno ristretto di persone, e non come una tendenza che
nasce dalle ingiustizie di
una società fondata sulla sopraffazione, lo sfruttamento e il
privilegio. Per questo siamo tutti sovversivi.
In piazza a
Torino sabato 9 febbraio oltre 2000 persone hanno dato forza a un
corteo anarchico partecipato e determinato. Mezzi blindati, reti
metalliche e reparti antisommossa hanno invaso la città bloccando
ogni via d'accesso al quartiere Aurora. Ai tentativi del corteo di
raggiungere comunque l'Asilo la polizia ha risposto con le cariche e
con il lancio di lacrimogeni ad altezza uomo. Negli scontri 11
compagni sono stati fermati e 4 sono stati feriti di cui uno
gravemente.
Solidarietà ai fermati e ai feriti!
Libertà
per le compagne e i compagni arrestati!
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
Altri Comunicati della Commissione di Corrispondenza
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