"Noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza." (E. Malatesta)
Il 5 agosto di quest'anno il senato ha approvato in maniera definitiva il pacchetto
sicurezza bis varato dal governo giallo-verde.
Una settimana dopo il ministro dell'Interno ha sfiduciato il governo. Aveva incassato
quello che voleva e giocava la carta elettorale. Calcolo sbagliato perchè si costituisce
una nuova maggioranza che da vita ad un governo Giallo-Rosa.
Il governo, la cui componente PD e LEU pareva puntare ad una cancellazione dei due decreti
sicurezza, in realtà intende limitarsi a qualche ritocco. Poco, quasi nulla. La sostanza
resta la stessa: criminalizzazione delle insorgenze sociali e attacco alla mera solidarietà.
I due pacchetti sicurezza del governo colpiscono gli immigrati e chi lotta contro un ordine
politico e sociale violento ed ingiusto.
L'ultimo provvedimento stabilisce che chi presta soccorso ai naufraghi rischia multe da 150.000
a un milione di euro se rifiuta di riportare uomini, donne e bambini nell'inferno dei lager libici.
Chi lo fa subisce anche il sequestro della nave. Questo provvedimento non tocca solo le imbarcazioni
delle ONG che pattugliano il mare con lo scopo di soccorrere i naufraghi, ma ogni nave. La gente di
mare dovrà scegliere se diventare complice degli assassini di Stato o perdere la barca e il lavoro.
L'articolo 1 del decreto bis prevede il divieto di transito, ingresso o sosta in territorio nazionale
di navi che abbiano a bordo naufraghi. Questa misura è stata giustificata dalla sicurezza nazionale,
messa in "pericolo" dal salvataggio di migranti senza documenti.
Queste sanzioni possono essere applicate congiuntamente a quelle penali nel caso sussistano i
presupposti di reato legati all'immigrazione irregolare.
Per mettere sotto controllo le barche delle ONG o delle navi dei pescatori o adibite al trasporto
commerciale nel Mediterraneo sono stati stanziati 3 milioni di euro da spendere entro il 2021.
La competenza per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è passata dalla
procura locale a quella distrettuale, la prescrizione viene allungata, le intercettazioni
diventano più facili.
Le modifiche annunciate da Conte sono basate sulle indicazioni di Mattarella sul rispetto
delle convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia e sull'articolo 10 della Costituzione.
In particolare la convenzione di Montego Bay prevede l'obbligo del soccorso ai naufraghi.
Nulla di più.
I possibili accordi su scala europea per la redistribuzione dei richiedenti asilo e profughi
salvati in mare rafforzano e non modificano il quadro tracciato dalle nuove norme.
Conte ha dichiarato di voler mantenere gli accordi con i predoni libici per il contrasto
dell'immigrazione, nonostante le torture, gli stupri, gli assassinii.
Non solo. I governi che si sono succeduti stanno rinforzando l'apparato disciplinare nei
confronti degli immigrati irregolari, moltiplicando i CPR, i centri per il rimpatrio, sul territorio.
Il pacchetto sicurezza bis è un altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria
discussione la possibilità di manifestare. La responsabilità individuale, che richiede ai
PM l'onere della prova, cede il passo alla responsabilità collettiva, al punto che la mera
partecipazione ad una manifestazione costituisce un'aggravante per una lunga serie di reati.
Il pacchetto bis perfeziona e rende più netto l'attacco ai movimenti sociali, già attuato
con il precedente. La prima legge prevede che chi occupa una casa per dare un tetto a se e
ai propri figli può essere condannato a lunghe pene detentive. I lavoratori che fanno un
blocco stradale per obbligare chi li sfrutta e deruba ogni giorno ad aumentare le paghe,
ad allargare gli spazi di libertà, a ridurre le ore di lavoro e i controlli elettronici
rischiano detenzione sino a sei anni.
Le norme varate in agosto trasformano in comportamento criminale accendere un fumogeno o
fare fuochi d'artificio durante una manifestazione, prevedendo pene da uno a quattro anni
di carcere. L'adozione di strumenti di protezione dalla violenza della polizia può costare
sino quattro anni.
Le pene per chi si copre il volto durante una manifestazione sono state quasi raddoppiate:
reclusione da 2 a 3 anni e multa di 3000 euro.
Reati come resistenza, violenza a pubblico ufficiale o a corpo politico se commessi durante
una manifestazione costituiscono un'aggravante. La pena per violenza privata raddoppia se si
partecipa ad una lotta in piazza. Se il reato di danneggiamento avviene in un corteo costa
sino a 5 anni di reclusione: due in più della pena prevista per la stessa condotta effettuata
in qualsiasi altra circostanza.
Il reato di "devastazione e saccheggio" che è sanzionato con pene dagli 8 ai 15 anni, prevede
un aumento della pena sino a 20 anni nel caso in cui il reato sia commesso nel corso di una
manifestazione pubblica. La modifica è inserita tra le aggravanti speciali del secondo comma,
sullo stesso piano del saccheggio di viveri, che costituisce un pericolo per il sostentamento
della popolazione.
Viene costituito un corpo speciale di 800 poliziotti e carabinieri incaricati di dare la caccia
a chi ha una condanna in definitiva ma non si è presentato volontariamente in carcere.
Una marea di soldi viene stanziata per aumentare stipendi, buoni mensa, assunzioni nei corpi
di polizia e nei vigili del fuoco ormai militarizzati.
Commissione di Corrispondenza- Federazione Anarchica Italiana
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