"Noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza." (E.Malatesta)
Anarchia e transfemminismo ABBATTERE IL PATRIARCATO, FRANTUMARE I GENERI, LIBERARE I CORPI
Il movimento transfemminista che da alcuni anni è emerso prepotentemente nella società ha impresso una svolta assai significativa al femminismo storico ancorato principalmente all’obiettivo della parità tra i sessi maschile e femminile, mettendo in discussione l’ordine binario e attuando quindi una critica radicale del patriarcato. Il radicamento e l’ampliamento dei movimenti transfemministi e queer è sempre più indispensabile di fronte all’intensificarsi dell’oppressione patriarcale nella fase attuale, in cui, in varie parti del mondo, è sempre più forte il legame soprattutto con l’oppressione religiosa. In Italia il governo Meloni ha prodotto specifici atti legislativi di segno patriarcale e familista a sostegno della natalità all’interno della famiglia tradizionale. Il familismo e la difesa della famiglia tradizionale, sessista e gerarchica tuttavia non sono solo patrimonio della destra reazionaria, perché esiste anche un familismo nella tradizione della sinistra. Il patriarcato rappresenta uno dei nodi fondamentali dell’oppressione sociale. Lo sfruttamento di corpi sessuati dominanti su corpi sessuati dominati è preesistente allo sfruttamento di tipo capitalista e non è superabile automaticamente con l’abbattimento del capitalismo, ma solo attraverso una trasformazione delle relazioni sociali che vada di pari passo con la contemporanea trasformazione economica e sociale. La questione di genere non è qualcosa da risolvere “dopo”, rifiutiamo la politica dei due tempi. Respingiamo ogni forma di binarismo che, con la rigida divisione dei ruoli in base ai due sessi maschile e femminile, rappresenta, sulla base di una presunta naturalità, la giustificazione della gerarchia su cui il patriarcato si fonda. Riteniamo che il transfemminismo rappresenti uno spazio di critica radicale del patriarcato in cui l’anarchismo può esprimere i propri contenuti collegandosi efficacemente con le lotte in essere e promuovendo istanze corrispondenti a prospettive di reale mutamento sociale secondo metodi libertari. Vi sono tuttavia alcune criticità, peraltro non esclusive del movimento transfemminista, ravvisabili talvolta in un posizionamento identitario (non generalizzato ma comunque diffuso) che tenderebbe a riconoscere legittimità di intervento solo a chi vive le specifiche oppressioni, relegando altri soggetti ritenuti in situazione di “privilegio” esclusivamente in una posizione di appoggio acritico. Riteniamo che questa opera di delegittimazione vada smontata per affermare, contro ogni identitarismo, un universale includente e plurale e per continuare ad affermare la pratica della solidarietà, tessendo significative alleanze. E’ importante procedere con un lavoro di elaborazione che consenta un approccio anarchico, originale e rivoluzionario, alla riflessione sul genere, promuovendo concrete iniziative che cerchino di imprimere ulteriore radicalità alle lotte e istanze transfemministe. Individuiamo pertanto la necessità di assumere la prospettiva della critica transfemminista nelle varie campagne e interventi che la FAI riterrà di attivare nel contesto delle varie lotte sociali, nonché di promuovere l’intervento transfemminista contro le specifiche politiche sessiste attuate dal governo che vanno sempre più a consolidare la divisione del lavoro su base sessuale, la discriminazione, la negazione della libertà di scelta sul proprio corpo. Vanno in questo senso, ad esempio, le politiche sulla natalità, il contrasto ad aborto, contraccezione ed educazione sessuale, il taglio dei servizi sociali, la risposta securitaria alla violenza sessuale, alimentata da una cultura dello stupro basata sul dominio dei corpi. La crescente militarizzazione della società inoltre rafforza un modello machista basato su gerarchia, sopraffazione, brutalità e culto della forza. Intendiamo procedere collettivamente come Federazione anche su questo percorso. L’intersezionalità spesso sottolineata dal dibattito transfemminista odierno è qualcosa che fa parte dello sguardo anarchico, nel momento in cui riusciamo a cogliere le connessioni tra le varie questioni che determinano oppressione e sfruttamento senza istituire una gerarchia delle problematiche e delle soluzioni. La nostra prospettiva è quella della rivoluzione sociale, della trasformazione radicale dell’esistente da realizzare tramite la contemporanea trasformazione di tutte le relazioni.
Federazione Anarchica Italiana - Convegno di Empoli, 20-21 settembre 2025
Europa orientale: fermiamo il riarmo fermiamo la guerra
Le crescenti tensioni in Europa orientale, nel quadro della guerra in Ucraina in corso da oltre tre anni e mezzo, ci pongono di fronte ad un rischio concreto di estensione del conflitto ai paesi vicini, o quantomeno di ulteriore militarizzazione dei confini con un maggiore coinvolgimento internazionale. L'invocazione dell'articolo 4 del trattato NATO da parte di Polonia ed Estonia, in seguito allo sconfinamento di velivoli della Federazione Russa nello spazio aereo di questi stati, ha già portato ad un maggiore coinvolgimento dei paesi UE nella guerra in Europa orientale, con l'attivazione della operazione NATO "Eastern Sentry", che segue di pochi mesi la "Baltic Sentry" avviata dalla NATO ad inizio anno. L'Italia ha già schierato da anni le proprie truppe dal Baltico al Mar Nero, per un totale di 3503 soldati, 1155 mezzi terrestri, 3 unità navali, 23 velivoli. Qualsiasi impegno del governo italiano in questa nuova operazione, sarà quindi un ulteriore intervento militare in un contesto in cui le forze armate italiane sono già pienamente coinvolte. La lotta contro le missioni militari all'estero assume quindi un'importanza centrale nella prospettiva di opporsi all'interventismo italiano in questa guerra. Una lotta ancora più importante considerando che il governo da questo anno ha di fatto carta bianca per l'invio in missione di una "Forza ad alta e altissima prontezza operativa". È più che mai urgente intensificare l'iniziativa antimilitarista sia sul piano della lotta contro la politica guerrafondaia sostenuta dal governo e dai principali partiti di opposizione, sia sul piano delle campagne contro il riarmo. Commissione di Relazioni dell’Internazionale delle Federazioni Anarchiche
Federazione Anarchica Italiana - Convegno di Empoli, 20-21 settembre 2025
No alle mostre mercato di guerra e morte
Nella prospettiva della lotta contro le fabbriche d'armi, tutti gli eserciti e tutte le guerre, aderiamo allo spezzone del coordinamento antimilitarista di Carrara alla manifestazione del 27 settembre a La Spezia contro la fiera navale-militare Seafuture, ed al corteo del 29 novembre a Torino contro la fiera-mercato delle armi Aerospace and Defense Meetings.Federazione Anarchica Italiana - Convegno di Empoli, 20-21 settembre 2025
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